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276 | sul mare delle perle |
finchè lo permettevano le pareti ripidissime dello scoglio, e di attaccare gli uomini che erano sbarcati.
Intanto le quattro grosse spingarde del terrapieno tiravano senza posa contro le galee, le quali rispondevano colpo per colpo, sparando specialmente contro i pescatori di perle, che scendevano sulle rupi.
Altre galee sopraggiungevano chiamate dai capi di quelle che tentavano d’inoltrarsi fra le scogliere.
La resistenza, che opponevano gli uomini di Amali, pareva averli messi in sospetto. Lo sforzo principale dell’attacco doveva quindi concentrarsi su quel lato della scogliera.
Amali, visto il pericolo, chiamati nuovi rinforzi aveva fatto portare altre spingarde, affinchè la sua batteria non venisse oppressa e smontata.
Già dieci galee si erano radunate e continuavano a sbarcare guerrieri, che scambiavano colpi di carabina con quelli di Amali, nascosti dietro le rocce e nelle spaccature assai numerose in quella parte dello scoglio.
— Tentano l’assalto, — disse Jean Baret ad Amali. — Ed infatti sotto di noi la rupe scende meno ripida e degli uomini agili e risoluti potrebbero scalarla.
— La salita sarà dura e costerà molto sangue ai cingalesi, — rispose Amali. — Io non sono inquieto.
Gli equipaggi sbarcavano rapidamente, affollan-