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216 capitolo ventesimoquarto.


— Gli hai veduti? — gli chiese Collin, senza lasciarlo quasi respirare.

— Sì, capo, — rispose il selvaggio con voce affannosa.

— Dove sono?

— Si trovano accampati presso una caverna della costa settentrionale.

— Quanti sono?

— Sette e un uomo ferito.

— Hanno nessuna barca?

— Ho veduto sulla spiaggia i rottami d’un canotto assai grande, — rispose il selvaggio.

— E cosa facevano quegli uomini?

— Hanno abbattuto un grande albero e lo scavano per fare una imbarcazione.

— Sono armati?

— Ho veduto che avevano di quelle canne che lanciano fuoco e mandano tuoni somiglianti a quelli del vulcano.

— Sapresti condurci alla loro caverna senza farci scoprire?

— Quando lo vorrete, anche subito, — rispose Paowang. — Ma sono tuoi parenti quegli uomini?

— No, sono miei nemici.

— Allora si mangiano, — rispose il fiero antropofago.

— Vedremo, — disse Collin.

— Non vi è alcun dubbio; sono i forzati! — esclamò il capitano quand’ebbe udita la traduzione di quel dialogo. — Il ferito è Bill, gli altri sono i suoi compagni. Chiedete al selvaggio se ha veduto un uomo assai magro e di statura alta.

Collin fece la domanda a Paowang.

— Sì, — rispose questi. — Ho veduto un uomo magro come un