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Saepe malura hoc nohis, si mens non laeva fuisset,
De coelo lactas memini praedicere quercus:
Saepe sinistra cava praedixit ab ilice cornix.


Della cauta grue. Fra le molte cose, che riferisconsi intorno alla cautela delle grue, una è quella, che qui tocca il nostro Autore. Dicesi, che aman elleno d’essere vigilanti, e che per tal fine rnentie dormono stanno con uno de’ piedi alzato, in cui è un sasso, che cadendo le fa svegliare.

Ed al bianco cigno che giovava ec. Ciò è detto secondo la favola, la quale insegna, che, caduto Fetonte nel Po, venne sulle rive di questo fiume Cigno re de Liguri innamorato di lui per piangerlo insieme colle sue sorelle, e che fu convertito in uccello del suo nome, il quale temendo ancora una sciagura simile a quella del suo Fetonte sta sempre vicino all’acque, dolcemente ed affettuosamente cantando.

E tu, misera e cattivella perdice, ec. Perdice nipote di Dedalo, ritrovò il primo la sega ed il compasso. Lo zio per invidia lo precipitò giù da un’altissima torre, e gli Dei per pietà lo convertirono nell’uccello, che porta il suo nome, e che memore del suo infortunio non fa mai il nido in alto luogo, nè molto si scosta da terra nel volare.

La sagace oca, sollicita palesatrice delle notturne frode. Ognun sa quanto siano vigilanti le oche, e facili a gracchiare udendo qualunque minimo romore. Esempio ne sia il fatto della Romana storia, quando avendo esse udito di nottetempo il salire dei Franzesi sul Campidoglio svegliarono Manlio, che ne fece un grandissimo macello.

Ma tanto vi dico, che quattro soli, ed altrettante lune ec. Se Carino dicesse solamente quattro soli, vorrebbe far intendere lo spazio di quattro anni; e se dicesse solamente di quattro lune vorrebbe far intendere lo spazio di quattro mesi; ma usando unitamente queste due forme d’esprimersi significa lo spazio di quattro giorni intieri compresa anche la notte. E di fatto se le due maniere di dire si prendessero separatamente, oltre alla manifesta opposizione tra loro, sarebbe anche fuori d’ogni verisimiglianza il dire, ch’egli e le sue vacche non presero alcuna sorte di cibo, nè mai dormirono per quattro mesi, e molto più per quattro anni.

Venivano i bifolchi ec. Virgilio nell’Egl. x. disse:


Venit et upilio, lardi venere bubulci:
Uvidus hyberna venit de glande Menalcas.


e Teocrito prima di Virgilio avea già detto:


Ogni bifolco venne, ogni pastore,
Ogni capraio, e richiedevan tutti
Quale sciagura gli premesse il core.