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mini occasione di fare quando una quando altra cosa. Di più fu creduto un Dio, che presiedesse agli umani pensieri, onde fingevasi multiforme ed incostante, come quelli sono varj e mutevoli. Da ciò nasce quella frase latina, usata da Orazio nella Sat. vii. del Lib 2. Vertumnis, quotquot sunt, natus iniquis, per indicare uno che sia incostante e di mutabile ingegno. Finalmente era nel foro Romano una statua di Vertunno, che rappresentava il Tebro, che prima passava di là, e che fu poi rivoltato in altra parte. Cotesta statua vedeasi adornata di fiori e di frutti per dimostrare la fertilità de’ campi al Tebro vicini. Questo Dio amò Pomona, Dea de’ pomi, o sia de’ frutti degli alberi; dipinta per lo più colla falce in mano. Ecco un’altra ragione, per cui si dice che ad ogni istante cangiasse faccia. Egli per godere almeno del leggiadro aspetto dell’amata Dea, vuolsi che a bella posta si mutasse in tutte le forme, ed in tal modo ottenesse da lei pietà e mercede del suo amore. Se più desideri sapere di Vertunno, leggi l’Elegia ii. del Lib. iv. di Properzio.

Atteone, figliuolo di Aristeo re d’Arcadia, nobile ed espertissimo cacciatore, il quale avendo voluto vagheggiare Diana tutta nuda, che colle sue Ninfe lavavasi nella fonte Gargasia, fu da lei mutato in cervo, e morì lacerato da’ suoi proprj cani.

Marsia senza pelle ec. Vedi l’ultima Annotaz. al Proemio.

Minerva il fiero scudo ec. Questa Dea presiede a’ pacifici, non meno che a’ guerreschi studj, cosicchè si dà variamente l’etimologia del suo nome. Come negli studi letterarj e scientifici uno de’ primi ajuti è la memoria, cosi alcuni dicono, che il nome di Minerva provenga da memini, e come il guerriero ha d’ordinario un aspetto truce e minaccioso, e suole devastando le cose, ed uccidendo gli uomini diminuire il tutto, così altri dicono, che un cotal nome nasca da minitari, o da minuere. Il Poeta nostro qui la prende per la Minerva guerriera dimostrando che a que’ tempi infieriva la guerra, e perciò la descrive in atto di vibrare il fiero suo scudo, che Egide particolarmente si chiama, e che avea nel bel mezzo la testa di Medusa sì terribile pe’ serpenti al luogo de’ capelli che tosto mutavasi in sasso chiunque la riguardava.

Apollo in Tauro ec. Il Toro è uno de’ segni dello Zodiaco, composto di trentatrè stelle. Secondo la favola egli è quello stesso, sotto la cui forma Giove rapì Europa, e dalla Fenicia la trasportò in Creta. Il novello anno o sia la primavera comincia propriamente in marzo quando il sole entra in Ariete; nondimeno Virgilio nel Lib. i. della Georgica in quel luogo:


Candidus auratis aperit cum cornibns annurn
Taurus
etc.