Pagina:Santucci Sulla melodia Lucca 1828.djvu/87

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e la turba di tutti gli altri romorosi strumenti assorda le orecchie degli ascoltanti a guisa del fiotto d’un mare in burrasca (20).

XL. Dopo tutto questo toccato qui di volo, chiunque seguitasse a gridare: questa musica piace; dunque è bella: crederete voi che possa esser egli dalla parte della ragione? Non sono forse gli enumerati altrettanti difetti biasimevolissimi e nemici del piacere non dell’intelletto soltanto, ma in parte ancor dell’orecchio? Sono forse tali da non potersi discernere, che da’seli intelligenti dell’arte? Non li disapprova fors’anche e condanna chiunque ha squisitezza e correzion di gusto (21)?

XLI. Sarà tutto vero (sento che si replica) tutto sarà vero, e voi ben vel saprete: ma diteci una volta finalmente d’onde avvenga ch’ella ciò non ostante si generalmente piaccia? D’onde un tal prestigio? Dalla novità . La novità sempre piace, e massime quando alletta i sensi . È allora che vien sorpreso l’intelletto , onde non gli è si agevole di giudicar rettamente .

XLII. Ricca l’Italia con soprabbondanza di quella musica, cui natura somministrava sue bellezze, e l’arte co’ suoi tratti espressivi rendeale vie più leggiadre; incominciava già a disgustarsi, o almeno a provare un sempre minore allettamento per le tante e si variate grazie, che ogni giorno più le andavano versando in seno i più valenti scrittori . Simile a coloro che sazj ornai dal lungo gustare delle più delicate e squisite vivande; se altra loro se ne presenti che