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54 | i processi di roma |
— Io, rispose Tognetti, non posso abbandonare mia madre. La mia fuga scoprirebbe che io ebbi parte nella congiura e questi cani, non potendomi avere in loro potere, non tarderebbero un istante a vendicarsi sulla povera vecchia, cacciandola in prigione.
Curzio rimase pensoso.
— Dunque, come farete? chiese dopo un momento di silenzio.
— Aspetteremo, rispose Monti, che si presenti il modo di salvare con noi anche la famiglia.
— Ma voi rimanete esposti ad un pericolo tremendo! Se vengono a scoprirvi, siete perduti.
— Piuttosto morire, disse Tognetti, che mancare al mio dovere di figlio.
— Nel giorno in cui ci siamo posti nella congiura abbiamo rinunziato alla vita, aggiunse Monti.
— Ottimi amici! soggiunse Curzio. Voi siete migliori di me.
— Non è vero. Tu non hai famiglia, sei libero di partire. Non sei astretto dai doveri che incombono su noi.
— E poi, la polizia conosce certamente il tuo nome come quello di un Capo-sezione; mentre noi oscuri popolani non saremo sospettati da nessuno.
A questo punto la porta dell’osteria si aperse.
Un uomo dell’aspetto sinistro comparve.
— Oh che brutta figura! disse uno dei giuocatori.
— Dio ne scampi, disse piano un altro. È un lavorante di manichini.
Quell’uomo che era un commissario di polizia, entrò scambiando un segno impercettibile con Giano.
Sulla porta semichiusa si mostrarono le faccie laide dei birri papali.
Ognuno comprese che cosa stava per accadere, e nell’osteria non s’intese un respiro.
Il commissario mosse diffilato alla tavola dove stavano i tre amici, si volse a Curzio, e gli chiese con tuono burbero:
— Siete voi il signor Curzio Ventura?
— Son io, rispose lo scultore.
— Ebbene, siete in arresto, gridò il commissario. E nello stesso tempo gli afferrò la giubba sul petto.
Monti e Tognetti si alzarono, e cacciando indietro lo sgherro, lo costrinsero a lasciare l’amico.
Alla vista di quella lotta i birri ch’erano rimasti fino allora sull’ingresso entrarono tumultuosamente nell’osteria della Sora Rosa.
Erano otto o dieci manigoldi vestiti in borghese, ma muniti di stili e pistole.
In un attimo si scagliarono addosso ai tre amici.
— Legateli tutti e tre, gridò il commissario.
— Indietro! esclamò Curzio.