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98 l'istoria del concilio tridentino


della sinodo. Li cardinali ancora parlavano nell’istesso tenore, sempre però interponendo qualche ragione a mostrare che il concilio non era necessario, stante la determinazione di Leone, la qual esequendo, tutto sarebbe rimediato. E chi ricusa di rimettersi alla determinazione del papa, massime seguita col conseglio de’ cardinali, maggiormente sprezzará ogni decreto conciliare. Vedersi chiaro che protestanti non chiamano concilio, se non per interpor tempo all’esecuzione dell’editto di Vormazia; perché sanno bene che il concilio non potrá far altro che approvare quello che Leone ha determinato, se non vorrá esser conciliabulo, come tutti quelli che si sono scostati dalla dottrina e obedienzia pontificia.

L’ambasciator cesareo, per trovar temperamento, ebbe molti congressi col pontefice e con li cardinali da quello sopra ciò deputati. Considerò che non l’Italia, né la Francia, né la Spagna avevano il bisogno di concilio, né lo richiedevano; però non era in proposito metter in conto li loro rispetti; che per medicar li mali di Germania era ricercato; a’ quali dovendo esser proporzionato, conveniva eleggere luoco dove tutta quella nazione potesse intervenire; che quanto alle altre bastavano li soggetti principali, poiché di quelle non si trattava; che le cittá proposte erano dotate di ottime qualitá, ma lontane da Germania; e quantunque la fede di Sua Santitá dovesse assicurar ognuno, però li protestanti essere insospettiti per diverse ragioni e vecchie e nove, tra quali riputavano la minima che Leone X suo cugino giá gli aveva condannati e dechiarati eretici. E se ben tutte le ragioni si risolvono con questo solo, che sopra la fede del pontefice ognuno debbe acquetarsi, nondimeno la Santitá sua, per la molta prudenza e maneggio delle cose, poteva conoscer esser necessario condescendere all’imperfezione degli altri, e compassionando accomodarsi a quello che, quantunque secondo il rigore non è debito, però secondo l’equitá è conveniente. E quanto alli voti deliberativi del concilio, discorreva che, essendo introdotti per consuetudine, e parte per privilegio, s’apriva un gran

campo a lui di esercitar la sua benignitá, introducendo altra