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226 l'istoria del concilio tridentino


furono quattro. Li imperiali dissero che il capo dei dogmi non si poteva toccar con speranza di frutto, essendo di bisogno prima con una buona riforma levare le transgressioni di onde sono nate l’eresie, allargandosi assai in questo campo e concludendo che, fin a tanto che non cessa lo scandolo che piglia il mondo per la desformazione dell’ordine ecclesiastico, non sará mai creduta cosa che predicheranno o affermeranno nella dottrina, essendo tutti persuasi che si debbia guardar li fatti, non le parole; né doversi pigliar esempio dalli concili vecchi, perché in quei tempi o non vi era corruttela delli costumi, o quella non era causa dell’eresia. Ed in fine il metter dilazione al trattar della riforma esser un mostrarsi incorriggibili.

Alcuni altri pochi giudicavano d’incominciare dai dogmi e successivamente passar alla reforma, allegando che la fede è il fondamento e la base del viver cristiano; che non si comincia mai ad edificare dal tetto, ma dalli fondamenti; che maggior peccato era errar nella fede che nelle altre azioni umane, e che il capo dell’estirpar l’eresie era posto per primo nelle bolle ponteficie. Una terza opinione fu che malamente si potevano disgiongere li due capi della riformazione e della fede, non essendovi dogma che non abbia aggionto il suo abuso, né abuso che non tiri appresso la mala interpretazione e il mal senso di qualche dogma; onde era necessario di trattarli in un medesimo tempo; aggiongendo che avendo tutto il mondo gli occhi a questo concilio, e aspettando il rimedio non meno alle cose della fede che a quelle dei costumi, si satisferia meglio col trattarli ambidoi insieme, che l’uno dopo l’altro: massime che secondo la proposta del Cardinal del Monte si farebbono diverse deputazioni, trattando una parte questa materia e l’altra quell’altra. Il che si doveva accelerar di fare, considerando il presente tempo, quando la cristianitá è in pace, essere precioso e da non perdere, non sapendo che impedimenti potesse apportar il futuro: dovendosi anco studiare ad abbreviar il concilio quanto si poteva, acciò le chiese restassero manco tempo private delli loro pastori, e per