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276 l'istoria del concilio tridentino


formale; onde questo peccato in noi disse esser la concupiscenza destituita dalla giustizia originale. Il parer di sant’Agostino fu seguito dal Maestro delle sentenze e dalli scolastici vecchi, e in concilio fu defeso da due frati eremitani. Ma perché Gioanni Scoto sostenne la sentenzia di Anseimo suo conterraneo, li frati di san Francesco la defesero in concilio, e la maggior parte delli dominicani quella di san Tomaso: cosí fu dechiarato qual fosse il peccato di Adamo, e qual sia originale negli altri uomini.

Ma come sia da lui nelli posteri e successivamente di padre in figlio trasmesso, con maggior fatica fu discorso. Imperocché sant’Agostino, che aprí la strada agli altri (stretto dalla obiezione di Giuliano pelagiano, che lo ricercava del modo come si potesse trasmetter il peccato originale quando l’uomo è concetto, poiché è santo il matrimonio e l’uso di quello; non peccando né Dio, primo autore, né li genitori, né il generato: per qual fissura adonque entra il peccato?), altro non rispose sant’Agostino, se non che non era da cercar fissure dove si vedeva una patentissima porta, dicendo l’Apostolo che per Adamo il peccato è entrato nel mondo. E in piú luochi dove di ciò occorse parlare, sempre sant’Agostino si mostrò dubbioso, essendo anco irresoluto se, sí come il corpo del figlio deriva dal corpo del padre, cosí dall’anima anco l’anima derivasse; onde essendo infetto il fonte, per necessitá restasse anco il rivo contaminato. La modestia di quel santo non fu imitata dalli scolastici, li quali avendo accertato per indubitato che ciascun’anima sia creata immediate da Dio, dissero che la infezione era principalmente nella carne, la qual dai primi genitori nel paradiso terrestre fu contratta o dalla qualitá venenata del frutto o dal fiato venefico del serpe; la qual contaminazione deriva nella carne della prole, che è parte di quella delli genitori, e dall’anima è contratta nell’infusione, sí come un liquore contrae la mala qualitá dal vaso infetto; e l’infezione esser causata nella carne per la libidine paterna e materna nella generazione. Ma la varietá delle opinioni non causava differenza nella censura degli articoli, perché ciascuno