Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. I, 1935 – BEIC 1916022.djvu/361

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libro secondo - capitolo vii 355


forze e ordine che prima. Ma il papa giustificava la ragione sua di non continuare nella lega, e la partita de’ suoi, con dire che non era fatto partecipe delli accordi fatti con le cittá e principi, che non si potevano stabilire senza lui; e massime che anco erano conclusi in molto pregiudicio della fede cattolica, tollerando l’eresia che si poteva esterminare; che egli non aveva, secondo i capitoli della confederazione, participato degli utili della guerra, né delli denari tratti dalle terre accordate; che l’imperatore si doleva di lui, quando egli era l’offeso e vilipeso, con danno anco della religione. Né contento di questo, negò anco all’imperatore che potesse continuar a valersi delli denari delle chiese di Spagna oltre li sei mesi; e quantonque li ministri di Cesare facessero con lui riplicati e potenti uffici, mostrando che la continuazione della causa per che furono concessi ricercasse anco che si continuasse la concessione, e che l’opera resterebbe vana e senza frutto quando non si conducesse a fine la guerra, non potèro moverlo dalla risoluzione presa.

Successe anco che, essendo nata una congiura pericolosa in Genova, che quasi ebbe effetto, dalla famiglia Fiesca contra la Doria, che seguiva le parti imperiali, ebbe l’imperator per certo che il duca di Piacenza figlio del papa ne fosse stato autore, e credette che dal papa venisse, e non si astenne di aggiongere questa querela alle altre. Il papa teneva per fermo che l’imperator sarebbe occupato in Germania per longo tempo e senza poterlo offender con forze temporali, ma temeva che col far andar li protestanti al concilio potesse eccitarli qualche travaglio. Il rimedio di separare il concilio li pareva troppo violento e scandaloso, massime essendo stato sette mesi in trattazione non pubblicata. Venne in parere di far pubblicar le cose giá digerite, poiché per quella dichiarazione o li protestanti averebbono ricusato andarvi, o andando sarebbono costretti accettarla: nella quale voltandosi il cardine di tutte le controversie, la vittoria sarebbe stata la sua. E quando non vi fosse altra ragione di farlo, questa sola lo consegliava, che, desiderando l’imperatore che si astenesse da decidere le