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32 l'istoria del concilio tridentino


cardinali la causa perché aveva assonto il nome ed il carico di pontefice, e s’era posto in viaggio senza aspettar li legati, commettendo anche loro che tanto facessero noto per tutta Italia. Fu costretto aspettar in Barcellona tempo opportuno per passar il mar di Lione, assai pericoloso: non però differi piú di quanto era necessario ad imbarcarsi per venir in Italia; e vi arrivò in fine di agosto del 1522.

Ritrovò Adriano tutta Italia in moto per la guerra tra Cesare e il re di Francia, la sede apostolica implicata in guerra particolare con li duchi di Ferrara ed Urbino, Arimini novamente occupato da’ Malatesti, li cardinali divisi e diffidenti, l’assedio posto da’ turchi all’isola di Rodi, tutte le terre della Chiesa esauste ed in estrema confusione per otto mesi di anarchia; nondimeno applicò principalmente il pensier suo a componer li dissidi della religione in Germania: e come quello che era dalla fanciullezza nodrito, allevato e abituato nelli studi della scolastica teologia, teneva quelle opinioni per cosí chiare ed evidenti, che non credeva poter cadere il contrario in animo d’alcun uomo ragionevole. Per il che non dava altro titolo alla dottrina di Lutero se non di insipida, pazza ed irragionevole; giudicava che nissuna persona, se non qualche pochi sciocchi, la credessero, e il seguito che Martino aveva fosse di persone che in sua conscienzia tenessero per indubitate le opinioni romane, fingendo altrimenti irritati dalle oppressioni; e però essere cosa facilissima estinguere quella dottrina, che non era fondata salvo che sopra gl’interessi. Onde pensava che col dare qualche sodisfazione facilmente si risanasse quel corpo, quale piú tosto faceva sembiante d’esser infermo, che in veritá lo fosse. E per esser egli nativo di Utrecht, cittá di Germania inferiore, sperava che tutta la nazione dovesse facilmente porger orecchie alle proposte sue, e interessarsi anco a sostenere l’autoritá sua, come d’uomo germano, e per tanto sincero, che non trattasse con arti e per fini occulti. E tenendo per fermo che importasse molto l’usare celeritá, deliberò far la prima proposizione nella dieta

che si preparava a Noremberg; la quale acciò fosse gratamente