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60 l'istoria del concilio tridentino


ad un altro genere di offensioni fattegli con aver pubblicato leggi in Spagna e prammatiche in Napoli contro la libertá ecclesiastica e la dignitá della sede apostolica, concluse finalmente non, secondo il consueto delli pontefici, con minacce di pene spirituali, ma protestandogli che se non vorrá ridursi alle cose del giusto, cessando dall’occupazione d’Italia e da perturbar le altre parti della cristianitá, egli non sará per mancare alla giustizia e libertá d’Italia, nella quale sta la tutela di quella santa sede, ma moverá le arme sue giuste e sante contra di lui, non per offenderlo, ma per defender la comune salute e la propria dignitá.

Ispedito il dispaccio in Spagna, il di seguente scrisse ed espedíi all’imperatore un altro breve senza far menzione del primo, dove in sostanza diceva: che egli era stato costretto, per mantenere la libertá d’Italia e soccorrer alli pericoli della sede apostolica, venir alle deliberazioni che non si potevano tralasciar senza mancar all’ufficio di buon pontefice e di giusto prencipe, alle quali se la Maestá sua vorrá porger il remedio a lei facile, utile e glorioso, la cristianitá sará liberata da gran pericolo, di che gli dará piú ampio conto il suo noncio appresso lui residente; che la pregava per la misericordia di Dio ad ascoltarlo e provveder alla salute pubblica e contener tra li termini del giusto le voglie sfrenate e ingiuriose de’ suoi, acciò gli altri possino restar sicuri delli beni e della vita propria. Sotto queste ultime parole comprendeva il pontefice principalmente Pompeo cardinale Colonna, Vespasiano ed Ascanio, con altri di quella famiglia, seguaci delle parti imperiali e aiutati dal viceré di Napoli, da’ quali riceveva quotidianamente varie opposizioni a’ suoi pensieri. E, quello che nell’animo suo faceva impressione maggiore, temeva anco che non li mettessero in difficoltá il pontificato. Imperocché il Cardinal su detto, uomo ardito e fastoso, non si conteneva di parlar pubblicamente di lui come di asceso al pontificato per vie illegittime; e magnificando le cose operate dalla casa Colonna contra altri pontefici (come egli diceva) intrusi ed illegittimi,

aggiongeva esser fatale a quella fameglia l’odio dei pontefici