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128 l'istoria del concilio di trento


proposito di far tutto quel resto che si richiede per ricever legittimamente questo sacramento. La contrizione non è il solo cessar del peccato, o vero il proponimento o principio di nova vita, ma anco insieme odio della passata. E quantunque la contrizione alcune volte si congiunga con la caritá e riconcili l’uomo a Dio inanzi che ricevuto il sacramento, nondimeno non se gli può ascriver questa virtú senza il proposito di riceverlo. Ma l’attrizione, che nasce o per la bruttezza del peccato o per il timor della pena con speranza di perdono, non è ipocrisia, ma dono di Dio, dal quale il penitente aiutato s’incammina a ricever la giustizia; e se ben quella non può senza il sacramento condur alla giustificazione, dispone nondimeno ad impetrar la grazia da Dio nel sacramento della penitenza. Dalle qual cose la Chiesa ha sempre inteso che Cristo abbia instituito la confessione intiera dei peccati come necessaria per legge divina alli caduti dopo il battesmo; perché, avendo instituito li sacerdoti suoi vicari giudici di tutti li peccati mortali, certa cosa è che non possono esercitar il giudicio senza cognizione della causa, né servar l’equitá nell’imponer le pene, se li peccati non li sono manifestati singolarmente, e non in genere. Per il che il penitente nella confessione debbe narrar tutti li peccati mortali, eziandio occultissimi, poiché li veniali, se ben si possono confessare, si possono anco tacer senza colpa. Ma di qua anco nasce che è necessario esplicare in confessione le circostanzie che mutano specie, non potendosi altramente giudicar la gravezza dei eccessi e imponer condegna pena; onde è cosa empia dire che questa sorte di confessione sia impossibile, o che sia una carnificina di conscienza, perché non si ricerca altro se non che il peccatore, dopo aversi diligentemente esaminato, confessi quello che si raccorda, poiché li smenticati s’intendono inclusi nella medesima confessione. E se ben Cristo non ha proibito la pubblica confessione, non l’ha però comandata; né sarebbe utile il comandare che i peccati, massime secreti, si confessassero in pubblico: onde, avendo li Padri sempre lodato la confession sacramentale secreta, viene ributtata la