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libro quarto - capitolo vi 181


Continuando tuttavia il trattato della pace, finalmente si fece l’accordo in Passau nel principio d’agosto sopra tutte le ditferenzie. E in quello che s’aspetta alla religione fu cosí ordinato: che fra sei mesi si congregasse una dieta, nella quale si dovesse trattar qual fosse il piú facile e comodo modo di compor le discordie della religione, per un concilio generale, o per un nazionale, o per un colloquio, o per una universal dieta dell’Imperio. Che in questa dieta si dovesse pigliar ugual numero di persone pie, placide e prudenti dell’una e dell’altra religione, dando loro cura di pensare e proponer li modi convenienti; e che tra tanto né Cesare né alcun altro potesse sforzar alcuno contra la sua conscienzia o volontá, né de facto né con forma di ragione, per causa di religione; né far cosa alcuna in vituperio e gravame d’alcuno per tal causa, ma lasciar viver ciascuno in quiete e pace; e che similmente li principi della confession augustana non potessero molestar li ecclesiastici o secolari della vecchia religione, ma lasciarli godere le loro facoltá, signorie, superioritá, giurisdizioni e ceremonie. Che nella camera fosse a ciascuno amministrata giustizia, senza aver risguardo di che religione fosse, e senza escluder quelli della confessione augustana dal l’aver la porzione spettante loro nel numero degli assessori; e fosse lasciata libera la formula di giurare agli assessori e alle parti, per Dio e per li santi, o vero per Dio e per li Evangeli. E quando bene non si trovasse modo di composizione nella religione, questa pace nondimeno e concordia ritenga il suo vigore in perpetuo. E cosí restò annullato l’Interim, il quale però in fatti ebbe in pochi luoghi esecuzione. Ma, accordate tutte le differenze, seguí la liberazione di Filippo lantgravio d’Assia, per virtú della concordia, onde tutte le difficoltá con Cesare furono composte; non però si cessò dalla guerra tra diversi principi e cittá dell’Imperio, in molte parti per un anno intiero. Con tutto ciò le cittá richiamarono li predicatori e dottori della confessione augustana, e restituirono le chiese, le scole e l’esercizio della religione: e se ben si credeva che, attesi li bandi e persecuzione passata contra li dottori e pre-