Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/35

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libro terzo - capitolo i 29


nella congregazion generale e nella pubblica sessione, di dover tornare a Trento subito che fosse cessato il sospetto del morbo, massime se la Germania si fosse sottomessa al concilio. Che essi si fermarono nella cittá, credendo che dovessero ritornare, massime quando intesero per grazia di Dio e per virtú dell’imperator la Germania essersi al concilio sottomessa. Che alcuni abbiano ricevuto scandolo, come dice Sua Santitá, dal loro esser rimasti, bastare a loro che non l’hanno dato, e che dall’altra parte la partita degli altri ha turbato molti. Che la loro nazione ha sempre venerato il successor di san Pietro, nel che da loro non è stato commesso mancamento. Pregare Sua Santitá che non sia ascritto loro a fraude quello che a buon fine hanno fatto; quale pregano umilmente che non consenta siano messi in lite. La causa di che si tratta non esser di loro ma di Dio: quando di loro fosse, esser parecchiati a sostener ogni torto; ma essendo di Dio e di Cristo, come è, a nessun piú appartenere che al vicario suo. In fine pregarono Sua Santitá che rimettesse in piedi l’interrotto concilio, rendesse a quel luoco li legati e li padri; e il tutto si facesse per la breve, senza trattar di translazione. Pregarlo ricever in bene le loro parole, non dette per significar qual sia il debito della Santitá sua, ma quello che essi da lei sperano.

La risposta delli spagnoli, dal pontefice ricevuta, fu mandata alli cardinali commissari della causa, da’ quali fu comunicata alli procuratori delli bolognesi, acciò proseguissero inanzi. Questi risposero esserli grato che li spagnoli riconoscano il giudicio e il giudice, e che non voglino esser parte: con tutto ciò esser necessario ributtare alcune cose dette nella risposta loro, per metter in chiaro la veritá. Per quel che dicono che doveva esser avvisata prima la Santitá sua, questo era superfluo, essendovi una special bolla, che allora fu letta. Che l’imperatore sia stato negletto non si può dire, poiché tanto conto è stato tenuto di Sua Maestá quanto del pontefice,

non comportando il fatto dimora; poiché era necessario o dissolver o transferir il concilio per il progresso che faceva il