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libro terzo - capitolo ii 35


della Chiesa; del sommo pontefice e delti vescovi; delli sacramenti; del battesmo; della confermazione; della penitenzia; dell’eucaristia; della estrema onzione; dell’ordine; del matrimonio; del sacrificio della messa; della memoria, intercessione e invocazione de’ santi; della memoria de’ morti; della comunione; delle ceremonie e uso de’ sacramenti. Il recitar qui la sostanzia sarebbe cosa prolissa e tediosa, inutile ancora; poiché per poco tempo durarono le consequenze che da questo libro ebbero origine. Egli acquistò il nome Interim, prescrivendo il modo di tener le cose della religione tra tanto che dal concilio generale fossero stabilite.

Andata la copia a Roma, ognuno restò stordito, prima per questo generale, che un principe temporale in un convento secolare metta mano nella religione, e non in un solo articolo, ma in tutte le materie. Li letterati si ricordavano dell’Enotico di Zenone, della Ectesi d’Eraclio, e del Tipo di Costante, e di quante divisioni furono nella Chiesa per causa de constituzioni imperiali in materia di religione; e dicevano che tre nomi erano sino a quel tempo, sotto pretesto d’unitá, infausti nella Chiesa per le divisioni introdotte: a questi si potrá aggiongere per quarto l’Interim di Carlo V. Dubitarono che questa azione dell’imperatore fosse un principio per capitare dove era arrivato Enrico VIII d’Inghilterra, di dechiararsi capo della Chiesa, con tanta maggior ampiezza, quanto non averebbe compreso un’isola, ma Spagna, Italia, Germania e altre regioni adiacenti; che in apparenza mostrava contenere una dottrina cattolica, ma era dalia cattolica lontanissima. Descendendo a particolari, riprendevano che nelle materie del peccato originale, della giustificazione, dei sacramenti, del battesmo e della confermazione non fosse portata la stessa dottrina determinata dal concilio, essendo quella raccolta fatta per tenersi sino al concilio: poiché quanto a quei capi il concilio era giá fatto, che occorreva altro dire, se non che precisamente fosse tenuto? Ma l’aver pubblicato altra dottrina, esser un annichilar il concilio; e l’arte dell’imperator molto sottile

dover esser piú che mai sospetta, poiché insieme faceva cosí