Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. II, 1935 – BEIC 1916917.djvu/440

Da Wikisource.
434 l'istoria del concilio di trento


usare l’antica negligenza per quale fu tralasciato, ma lo concedino; imperocché Cristo non li vuole cosí tenaci nella propria opinione, che mantengano tra li cristiani una discordia tanto perniciosa per quel sangue che egli ha sparso per unir tutti in strettissima caritá. Passò destramente ad una esortazione alla residenza, e finí, con poco gusto delli legati e d’altri, che desideravano metter in silenzio quelle materie.

Dopo finite le ceremonie, fu dal celebrante letta la dottrina in quattro capi, contenenti in sostanza:

I. Che la sinodo, andando attorno molti errori circa il sacramento dell’eucarestia, ha deliberato espor quello che tocca alla comunione sub utraque e delli fanciulli, proibendo a tutti li fedeli di creder, insegnar o predicar altramente. Pertanto, seguendo il giudicio e consuetudine della Chiesa, dechiara che li laici e clerici non celebranti non sono ubbligati per alcun divino precetto a comunicare sub utraque; e non potersi dubitar, salva la fede, che la comunione d’una sola specie non basti; che se ben Cristo ha instituito e dato il sacramento sotto due specie, da questo non s’ha da inferire che tutti siano ubbligati a riceverlo: né meno questo si può inferire dal sermone di nostro Signore narrato nel sesto capo di san Gioanni, dove se ben sono parole che nominano ambe le specie, ve ne sono anco che nominano quella sola del pane.

II. Dechiara oltre ciò esser stata sempre nella Chiesa potestá di far mutazione nella dispensazione dei sacramenti, salva la sostanza; il che si può cavare in generale dalle parole di san Paulo: «che li ministri di Cristo sono dispensatori dei misteri di Dio»; e in speciale nell’eucarestia, sopra la quale si riservò dar ordini a bocca. Che la Chiesa, conoscendo questa sua autoritá, se ben dal principio era frequente l’uso d’ambe le specie, nondimeno, mutata quella consuetudine per giuste cause, ha approvato quest’altra di comunicar con una, la qual nessun può mutare senza l’autoritá della medesima Chiesa.

III. Dechiara inoltre che sotto ciascuna delle specie si ricevi tutto Cristo e il vero sacramento; e chi ne riceve una sola, non è defraudato di alcuna grazia necessaria alla salute, per quello che al frutto s’aspetta.