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48 l'istoria del concilio di trento


Li nunci, che sino l’anno inanzi furono dal papa destinati e differiti per le cause dette, si posero in viaggio per Germania, dove per qual si voglia luoco che passavano erano sprezzati dalli cattolici medesimi, cosí per li dispareri con Cesare e li modi usati era venuto esoso il nome del pontefice e l’abito e insegne d’ogni ministro suo! E finalmente nel fine di maggio andarono a Cesare nei Paesi Bassi, dove, dopo molta discussione del modo di esequir le commissioni del pontefice, trovando difficoltá in qualunque delli proposti, o per una o per l’altra parte, in fine risolvè l’imperatore che, essendo loro data la facoltá dal pontefice di sostituire, sostituissero li vescovi, ciascuno nella diocesi loro, e altri principali prelati in altre giurisdizioni, rimettendo il tutto alla conscienzia di quelli. Non molto prontamente fu ricevuto il partito dalli nunci: con tutto ciò, condescendendo essi, si fece stampar un indulto sotto li nomi delli tre nunci, lasciato in bianco il nome del prelato a chi si dovesse indrizzare; e inserto prima tutto il tenore della bolla papale, e allegato per causa del sostituire il non poter esser in ogni luoco, comunicarono la loro autoritá, con avvertenza di non conceder la comunione del calice e l’uso della carne, se non con gran maturitá e utilitá evidente, proibendo che per quelle grazie non si facesse pagar cosa alcuna. Cesare pigliò l’assonto di mandarle a chi e dove occorreva; e dovunque le inviava, faceva intendere che si trattasse con piacevolezza e destrezza. Leggerissimo fu l’uso di queste facoltá; perché chi perseverava nell’obedienzia pontificia non ne aveva bisogno, e chi s’era alienato, non solo non curava la grazia, ma la rifiutava ancora. Pochi giorni dopo parti Ferentino: Fano e Verona restarono appresso Cesare, sinché da Giulio III fu mandato

l’arcivescovo sipontino, come a suo luoco si dirá.