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62 l'istoria del concilio di trento


necessitá di far il concilio in Trento, avesse trovato modo ispediente di rimetterlo senza far andar innanzi la causa della translazione, cosa aromatica, di molta difficoltá e di nessuna utilitá. Aggionse che le quattro considerazioni erano tutte importanti e ragionevolmente proposte da Sua Santitá. Che quanto alle cose di Francia, non solo lodava quanto ella aveva deliberato, ma si offeriva ancora di coadiuvare e dar ogni possibil sicurtá a quel re. Che era molto ragionevole lo scampar le spese superflue e non lasciar il concilio aperto e ocioso; che giá l’anno inanzi s’era fatto il decreto in Augusta che la Germania tutta, eziandio li protestanti, si sottomettessero; che di quello averebbe dato copia al nuncio, e nella dieta d’allora l’averebbe fatto confermare. Che non li pareva tempo di trattar al presente che le cose giá decise in Trento non siano avocate in dubbio, perché ciò s’averebbe fatto piú opportunamente in quella cittá, quando il concilio fosse stato ridotto. E per quel che tocca l’autoritá di Sua Santitá e della sede apostolica, egli, sí come nelli tempi passati n’era stato protettore, cosí voleva esser all’avvenire: deliberava di mantenerla con tutte le sue forze, e con la propria vita, se fosse stato bisogno. Che non poteva prometter a Sua Santitá che in concilio non fosse da qualche inquieto detto o trattato; ma li dava ben parola, quando ciò avvenisse, di opporsi talmente, che ella dovesse lodarsi dell’opera sua.

Era Cesare, come di sopra s’è detto, in Augusta per far la dieta; la qual, se ben non era circondata da tante arme come fu la precedente, nondimeno tuttavia era armata. Propose di proseguir il concilio di Trento e di servar l’Interim constituito nella dieta precedente, e di trovar modo alla restituzione delli beni ecclesiastici e alla redintegrazione della giurisdizione. Alli principi cattolici piacque che il concilio si seguitasse; ma li ambasciatori di alcuni principi protestanti non consentirono, se non con queste condizioni: che le cose giá determinate per inanzi in Trento fossero reesaminate; che li teologi della confessione augustana non solo fossero uditi,

ma avessero anco voto decisivo; che il pontefice non fosse