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108 l'istoria del concilio tridentino


bisogno dar al pontefice informazione piú minuta delle cose occorrenti, di quella che si poteva dar per lettere; e far capace il papa che non si può governare il concilio come a Roma si pensa; e aver instruzione da Sua Santitá piú chiara di quanto dovevano operare. Ed essendo bisogno di persona di buon giudicio, ben informata, e a chi il papa dovesse aver credito, non trovarono migliore del vescovo di Vintimiglia, il qual deliberarono d’ispedire in diligenza. Le feste del Natale instante furono di opportuna comoditá per far prima camminar lentamente, poi per intermettere le congregazioni, e con agio attendere a quell’ispedizione, che fu il 26 del mese di decembre.

Ma a’ 28 arrivò nova della battaglia in Francia successa il di 17, con pregionia del prencipe di Condé. Tutto l’anno fu molto turbulento in quel regno per le differenzie della religione, che diedero principio prima a lenta, e doppoi a gagliarda guerra. Nel principio dell’anno, essendo cresciuto in Parigi il numero de ugonotti, con mala satisfazione del populo cattolico, numerosissimo in quella cittá, e facendo quelli gran seguito al prencipe, il contestabile con li figliuoli e la casa di Ghisa tutta, insieme con alcuni altri, per impedir la grandezza alla quale quel prencipe camminava, fecero lega insieme, con disegno di farsi capi del populo parisino, e con l’aderenzia di quello scacciar il prencipe con li suoi seguaci da Parigi e dalla corte. E partiti ciascuno dalle terre loro per inviarsi verso quella principale cittá, e nel viaggio uccisi e dispersi gli ugonotti che trovarono in diversi luochi adunati, entrarono in Parigi; e tirato dal canto loro il re di Navarra, e fatta armar la cittá a loro favore, fu la regina costretta ad accordarsi con essi. Onde uscito Condé di Parisi, e ritiratosi in Orliens con li suoi aderenti, passarono manifesti e scritture dall’una parte e dall’altra, professando ciascuno di operare, in tutto quello che faceva, per libertá e servizio del re. Ma facendosi ogni giorno piú forte il partito del contestabile e di Ghisa, nell’aprile il principe di Condé scrisse a tutte le chiese riformate di Francia, dimandando soldati e denari e dechiarando la guerra con-