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libro settimo - capitolo xii


ricever la corona dell’Imperio, favore che non è memoria esser stato fatto ad altri imperatori. Aveva anco carico di pregarlo a conservar l’autoritá della sede apostolica contra tante macchinazioni che si facevano per diminuirla, anzi per annichilarla; e che la riforma della corte romana non si facesse in Trento, ma dal pontefice medesimo; che non si trattasse di rivedere piú le cose determinate sotto Paulo e Giulio nel medesimo concilio; Sua Maestá si contentasse che li decreti del concilio si facessero a sola proposizione delli legati, avendo però essi dato prima parte e avuto consenso dalli ambasciatori di Sua Maestá e degli altri prencipi. Aveva ancora il Cardinal carico di dar speranza alla Maestá sua che li averebbe concesso a parte tutto quello che avesse dimandato per li suoi popoli, e di levargli d’animo la intelligenzia col re di Francia in questa materia del concilio, mostrandogli che si come non era il medesimo stato di cose nel regno di Francia e in Germania, cosí li fini di Sua Maestá e di quel re dovevano esser diversi, e li consegli differenti.

Li legati, che rimasero, con facilitá davano licenzia di partire alli prelati; e particolarmente a quelli che tenevano l’instituzione de’ vescovi o la residenzia de iure divino.

Il dí20 aprile ritornò il Cardinal di Lorena, incontrato dalli ambasciatori dell’imperatore, di Polonia e di Savoia; e quel medesimo giorno arrivò nova della pace fatta dal re di Francia con gli ugonotti, la qual fu piuttosto avvantaggiosa per la parte cattolica. Imperocché dopo la giornata di che si è parlato di sopra, le cose tra le fazioni restarono contrappesate sino alla morte di Ghisa. Quella successa, Coligni assaltò e prese la rocca di Cadomo con tanta reputazione sua e diminuzione delle genti cattoliche, che fu deliberato nel conseglio del re metter fine alla trattazione di pace, che dopo la giornata fu continuamente maneggiata. Il dí 7 marzo si fece per questo un convento, dove furono condotti anco li pregioni Condé e il contestabile, e dopo qualche trattazione relasciati sotto la fede, per concludere le condizioni settantadue. Ministri de ugonotti si ridussero insieme e deliberarono di non consentir