Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/229

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libro ottavo - capitolo i


ordine; nel quale si diceva che per rimediar alli gran scandali, quali continuamente nascono per causa di quella sorte de vescovi, non si creassero piú senza urgente necessitá; e in quel caso, prima che fossero ordinati, li fosse provvisto dal pontefice di vivere conforme a la dignitá episcopale. Ma quel vescovo disse che alla dignitá episcopale era annesso l’aver luoco e diocesi come cosa essenziale, e che vescovo e chiesa sono relativi come marito e moglie, che uno non può esser senza l’altro; onde la contradizione non comportava che si dicesse esser alcuna causa legittima di far vescovi titulari; e affermò l’ordinazione loro esser un’invenzione di corte, (anzi usò questa parola: figmenta humana), che nell’antichitá non se ne vede vestigio; e che se un vescovo giá era privato o renonciava, s’intendeva non esser piú vescovo, sí come quello a chi manca la moglie non è piú marito. Perciò leggersi appresso li piú vecchi dottori canonisti che sono invalide le ordinazioni tenute da chi ha rinonciato il vescovato. Che le simonie e le indecenzie, che nascono per causa di questi vescovi, e le altre corruttele della disciplina, sono niente rispetto a quest’abuso di dar nome di vescovi a quelli che non sono, e alterare l’instituzione di Cristo e degli apostoli.

Simon dei Negri vescovo di Sarzana, nel suo voto, entrato nella medesima materia, disse che nel vescovo s’ha da considerar l’ordine e la giurisdizione; che quanto all’ordine non ha altro se non che è ministro delli sacramenti della confirmazione e dell’ordine, e per constituzione ecclesiastica ha autoritá di molte consecrazioni e benedizioni che sono vietate alli semplici preti; ma quanto alla giurisdizione ha l’autoritá nel governo della Chiesa. Che li vescovi titulari non hanno se non la potestá dell’ordine, senza la giurisdizione, e però non è necessario che abbiano chiesa. E se anticamente non si consecrava vescovo senza dargli chiesa, questo era perché non si consecravano manco diaconi né preti senza titolo. Dopo, avendosi veduto esser maggior servizio di Dio e grandezza della Chiesa l’esservi preti senza titolo, l’istesso si doveva anco concluder delli vescovi. Però, che per provveder agli