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24 l'istoria del concilio tridentino


ma il voler star sopra li universali e riprender tutto quello che si fa, non proponendo alcuna cosa, dimostra poca buona volontá.

Restava la quarta classe de’ teologi, li quali dovevano trattare della superioritá de’ vescovi a’ preti. Dalli primi fu seguita la dottrina di san Tomaso e Bonaventura, che dicono due potestá esser nel prete: l’una nel consecrar il corpo e sangue di Cristo, l’altra nel rimetter li peccati. Nella prima il sacerdote esser senza superiore, né il vescovo aver maggior autoritá che il semplice prete; ma nella seconda, ricercandosi non solo la potestá dell’ordine, ma anco della giurisdizione, rispetto a questa il vescovo esser superiore. Altri dopo aggionsero che piú eccellente azione è il dar autoritá di consecrare che il consecrare, e però anco in questa essere superiore il vescovo, ché non solo esso può farlo, ma ordinare li preti e dar loro autoritá. Ma essendo disputato di questo assai, e con l’occasione tornato a trattare li articoli della ierarchia, come un istesso con questo della superioritá, e parimente disputato se consiste nell’ordine, nella giurisdizione, o in ambedue, fra’ Antonio da Montalcino franciscano disse che l’articolo non si doveva intendere d’una superioritá immaginaria e consistente in preeminenza o perfezione di azione, ma d’una superioritá di governo, sí che possi far leggi e precetti e giudicar cause, cosí nel fòro della conscienzia come nell’esteriore. Che questa superioritá è negata dalli luterani, e di questa s’ha da trattare. Disse che nella Chiesa universale conveniva che ci fosse una tal autoritá per reggerla, altrimenti non averebbe potuto conservarsi in unitá. Lo provò con li esempi tratti dalle api e dalle grue; e in ciascuna chiesa particolare esser parimente necessario un’autoritá speciale per reggerla, e questa esser nei vescovi che hanno parte della cura, la totalitá della quale è nel papa, capo della Chiesa: che questa essendo potestá di giudicar, far processi e leggi, è potestá di giurisdizione. Che quanto all’ordine, il vescovo è di piú alto grado che il prete, avendo tutta la potestá di quello e due altre di piú; ma non si dice però superiore, sí come il suddiacono è quattro gradi piú alto