Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/301

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libro ottavo - capitolo vi


tori, differendo la riforma de’ principi; ma acciocché li prelati non interpretassero male, differire almeno la metá delli altri capi, e li piú importanti, dando fuori il rimanente come li avevano corretti, per far dir li voti e celebrar la sessione; se ben la difficoltá che si vedeva nel decreto de’ clandestini li faceva dubitare. E il dí 6 settembre furono dati fuori ventuno capi di riforma, con ordine di cominciar il dí seguente le congregazioni. Nella formazione di questi adoperò tutta l’arte e ingegno il Cardinal Simonetta con li altri suoi, per camminar con temperamento, sí che la corte romana ricevesse poco pregiudicio, fosse data sodisfazione al mondo che dimandava riforma e alli ambasciatori che la sollecitavano; e, quello che piú di tutto importava, restassero li vescovi contenti, poiché, volendo finir il concilio, era necessario che essi vi concorressero con buona volontá.

La mira dei vescovi era una sola, cioè d’aver il governo piú libero. Questo credevano dover ottenere, quando tre provvisioni fossero fatte. L’una, che li parrochi fossero da loro dependenti; il che sarebbe successo quando a loro fosse dato la collazione de’ benefici curati: e questo, oltra le altre difficoltá, metteva mano nelle reservazioni e regole di cancellaria, che era far una grand’apertura nelli arcani della corte romana, vedendosi chiaramente che sarebbe aperta la porta a levarli intieramente tutte le collazioni, che era tòrli ogni potestá e l’istessa vita. Però si venne al temperamento di tener ferme le reservazioni, ma far patroni li vescovi di dar le cure a chi loro piacesse, col pretesto dell’esamine: e a questo fine fu formato il diciottesimo capo, con l’esquisito artificio che ognun vede, il qual con speciosa maniera fa il vescovo arbitro di dar il beneficio a chi li piace, e non leva niente delli guadagni alla corte. L’altro capo era delle esenzioni, nella qual materia molte sodisfazioni avevano ricevuto li vescovi per il passato, e nondimeno fu anco aggionto l’undecimo capo per total complemento. Restavano le esenzioni degli ordini regolari; ed erano venuti li vescovi in speranza di poterle a fatto levare, o almeno moderar in tal maniera che li restassero in gran parte soggetti.