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libro ottavo - capitolo vi |
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all’esecuzione. Sino a quel tempo non ebbe il papa altra risoluzione che di terminar il concilio; ma allora deliberò fermamente che, se questo non si poteva, trovandosi per mera
necessitá costretto a liberarsene in qualonque modo si fosse,
voleva onninamente dissolverlo. Mandò facoltá alli legati di
far suspensione o traslazione, come avessero giudicato meglio
col conseglio dei padri, scrivendogli che voleva liberarsene
in ogni modo, o con metterci fine, se fosse possibile, il che
piú di tutto desiderava; quando no, usar un altro delli due rimedi: però facessero opera essi di far nascer occasione di
esserne richiesti, per non mostrar che egli fosse autore, e
sollecitassero il viaggio di Lorena. Per il che egli, fatta la
determinazione di prolongar la sessione, il dí seguente si partí.
Sarpi, Istoria del Concilio Tridentino - iii |
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