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libro ottavo - capitolo ix


altri dati fuori e differiti, e, secondo l’opportunitá, de qualche dogmi ancora, secondo che nelle congregazioni sará proposto.

Non fu aspettato l’esito di questa sessione con l’aviditá che quello della precedente, sí perché allora fu empita la curiositá universale, come anco perché la materia del matrimonio non pareva che potesse portar seco cose di grand’osservazione. Piú stava il mondo attento a veder che esito dovesse aver la protesta degli ambasciatori francesi, la qual fu letta con vari affetti. Dalli poco benevoli alla corte romana fu commendata come vera e necessaria, ma dalli interessati in quella, stimata da aborrire altrettanto quanto le protestazioni per li tempi passati da Lutero fatte.

Nel sesto anatematismo del matrimonio restarono admirati molti che fosse posto per articolo di fede la dissoluzione del matrimonio non consumato per la professione solenne; poiché essendo la congionzione matrimoniale, se ben non consumata col congiongimento carnale, vincolo per legge divina instituito (poiché la Scrittura divina afferma esser stato vero matrimonio tra Maria e Gioseffo), e la solennitá della professione essendo de iure positivo, come Bonifacio VIII ha decretato, pareva cosa maravigliosa non tanto che un ligame umano sciogliesse un divino, quanto che si debbia tener per eretico chi non sentirá che una invenzione umana, nata molti centenara d’anni dopo gli apostoli, prevaglia alla divina, instituita sino dalla creazione del mondo.

Ma nel settimo fu giudicato un parlar capzioso il condannar per eretico chi dirá la Chiesa aver fallato insegnando che per l’adulterio non si sciolga il matrimonio; perché dall’un canto, se alcuno dicesse assolutamente che il matrimonio per quella causa si dissolve, senza dire né pensare che alcuno abbia o non abbia errato insegnando il contrario, parerebbe che questo non fosse compreso; ma dall’altro canto non appare come alcuno possi cosí sentire, senza aver il contrario per errore. Era creduto che bisognasse parlar chiaro, e dir assolutamente che per l’adulterio non si dissolve; o vero che ambedue le opinioni sono probabili, e non far un articolo con verbo de verbo.