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364 l'istoria del concilio tridentino


Il dí 25 del mese il conte di Luna si presentò alli legati con l’instanzia in scrittura. Si dolse che si tralasciassero le materie piú principali, per quali il concilio era congregato; che quelle poche che si trattavano si precipitassero; che si volesse finir il concilio senza scienzia del suo re; concludendo che si ascoltassero li pareri de’ teologi sopra le materie de’ dogmi, e che del fine del concilio si aspettasse risposta di Spagna. Risposero li legati le cose esser tanto inanzi che non vi era tempo di aspettare, né sarebbe stato possibile ritener tanti vescovi che giá erano in ordine per partire. Replicò il conte che se il concilio si finirá senza participazione del suo re, farebbe, oltra quella instanzia, quello di piú che fosse conveniente. Sopra di questo li legati spedirono in diligenzia al pontefice, e il conte ne scrisse all’ambasciator Vargas, acciò si adoperasse col papa. Ma egli ebbe per superfluo farne alcuna instanzia, cosí perché all’arrivo del corriero il papa era caduto in gravissima indisposizione, come perché, avendo fatta la medesima instanza qualche giorni inanzi, il papa per conclusione li rispose che si rimetteva al concilio, al quale non voleva levar la libertá tanto ricercata anco dal suo re. Certa cosa è che, dicendo quell’ambasciatore che bisognava tenir aperto il concilio perché tutto ’l mondo lo ricercava, rispose il pontefice chi era questo mondo che lo voleva. Soggionse l’ambasciatore: «Spagna lo vuole, tutto il mondo lo vuole». E il papa replicò: «Scrivete in Spagna che comprino un Tolomeo e studino, ché troveranno Spagna non esser tutto il mondo». Fecero li legati molti uffici col conte di Luna, e si adoperarono anco efficacemente con lui il Cardinal di Lorena e gli ambasciatori cesarei; né potendolo indurre, essi facevano instanza in contrario di lui, li cesarei per nome dell’imperatore e del re de’ romani e di tutta la Germania, Lorena per nome del re e regno di Francia. Li legati, risoluti di venir al fine del concilio, seguendo l’ordine del pontefice di farlo eziandio repugnando l’ambasciator spagnolo, attendevano sollecitamente all’espedizione delle materie.