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400 l'istoria del concilio tridentino


un voler restar senza ministri; e volendo astringerli al voto di castitá, non bisognerebbe ordinar se non vecchi. Non esser buona ragione ritener con li denti il celibato per conservar i beni ecclesiastici, non essendo giusto per beni temporali far tanta iattura delle anime; oltre che se vi potrebbe provveder per altra maniera. Che se questo si facesse, sarebbe espulso dalla Chiesa il concubinato e levato il scandolo che offende molti.

Attese queste remostranze, il pontefice era di parere di congregar in Roma uomini pii e letterati di tutte le nazioni per trattar questo ponto con maturitá; e giá ne aveva parlato con li ambasciatori appresso sé residenti. Ma dal Cardinal Simonetta fu dissuaso, il quale raccordò che quella sarebbe una specie di concilio; e se di Spagna, Francia e Germania e d’altrove fossero venuti, averebbono portato intelligenzie e istruzioni de prencipi, e per rispetti di quelli si sarebbono governati e averebbono parlato; e quando la Santitá sua avesse voluto disfarsi di loro e licenziarli, non averebbe potuto farlo a suo beneplacito: che se non avesse seguito il parer loro, sarebbe stato con disgusto dei principi: raccordassesi le molestie sustenute per causa del concilio e non si mettesse in simil pericoli. Approvò il papa questo conseglio per sincero e utile, e posto da canto il pensiero di ridur per questo persone d’altrove, deputò sopra ciò diciannove cardinali, a’ quali ordinò che diligentemente esaminassero la scrittura venuta di Germania.

11 12 marzo fece il pontefice promozione di diciannove cardinali, per fine principale di remeritar quelli che in concilio s’erano adoperati virtuosamente, e massime in servizio della sede apostolica. Nella quale fu risoluto di non comprender alcuno di quelli che tennero la residenzia o l’instituzione dei vescovi esser de iure divino, con tutto che del rimanente avessero le qualitá che, secondo il costume, lo meritavano; e non si guardò di scoprir questa sua mente con ogni sorte di persona in qualonque occasione. Creò Marc’Antonio Colonna arcivescovo di Taranto, Alvise Pisani vescovo di Padoa,