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Pagina:Sarpi, Paolo – Istoria del Concilio tridentino, Vol. III, 1935 – BEIC 1917972.djvu/9

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LIBRO SETTIMO

CAPITOLO I

(18-30 settembre 1562).

[Considerazioni dell’autore sul procedimento, parte annalistico parte diaristico, da lui seguito nella narrazione. — Per ordine del re gli ambasciatori francesi insistono perché, a trattare la materia dogmatica, si attendano i loro padri, e si tratti intanto la riforma. — Analoga richiesta degli imperiali. Opposizione dei legati. — Arti usate a Roma per ostacolare l’andata al concilio del cardinale di Lorena o menomarne l’azione. — Si propongono otto articoli dell’ordine alla trattazione dei teologi, che, divisi in quattro classi, li discutono. — Concordano che l’ordine sia sacramento, ma non sul numero degli ordini. — Gli imperiali e gli spagnoli, accordatisi per sollecitare la riforma, insistono perchè si proponga l’istituzione dei vescovi de iure divino. Opposizione dei legati. — Si esamina l’articolo della gerarchia ecclesiastica: disputa se questa sia negli ordini o nella giurisdizione. — Dell’intervento dei secolari nelle elezioni vescovili. — Se nell’ordine si conferisca lo Spirito Santo e il carattere. — Sui riti che accompagnano il conferimento di questo sacramento.]

È costume di chi scrive istoria nel principio proponer il modello della trattazione; nondimeno io ho stimato ben differirlo a questo passo, facendolo ritratto delle cose narrate, e disegno di quelle che sono per raccontare. Avendo deliberato alle memorie da me raccolte dar qualche forma che non superasse la facoltá mia e fosse piú accomodata alla materia, ebbi considerazione che fra tutti li maneggi in questo secolo tra cristiani occorsi, e forse anco in quelli che negli anni