Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/164

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104 lettere di fra paolo sarpi.

ne ha parlato; aspettomi che ne parli il nuncio, e poi il Toledo.

Intendo che quei della religione faranno congregazione appresso ad Orléans, che sarà appresso V.S., onde ella averà occasione di partecipare quello che sarà trattato.

In Germania li principi si vanno collegando: cosa che al papa dispiace sommamente. Qui si tiene che le cose di quell’imperio se ne vanno così: che l’imperatore sarà nè dimesso nè conosciuto per tale; che Mattias non sarà coronato re; che ognuno farà a suo modo.

Ho consegnato quella di V.S. al signor Asselinau: ho anco dato parte di quanto ella mi scrive.

Qui passano avvisi da Genova, e sono creduti, che in Spagna siino stati arrestati tutti li vascelli delli Stati: cosa che mi rende molto sospeso, avendo quel re accordato d’avvisarli sei mesi innanzi, quando non volesse che perseverassero a navigare alle sue terre. Dio faccia che le cose di quegli Stati non precipitino, come dubito, se la maestà cristianissima non li sostiene; chè d’Inghilterra non si può aspettar molto.

Non conviene ch’io sii più lungamente molesto a V.S.: pertanto farò fine baciandole la mano.

Di Venezia, il 2 di settembre 1608.