Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/287

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lettere di fra paolo sarpi. 227


Intorno le macchinazioni contro la mia vita, poichè non vi sono stati se non se trattati e pratiche e non si è venuto ad alcuna esecuzione, non è neanco conveniente passar a pena corporale. Però ancora non è finito il negozio; ma io faccio e ho fatto ogni opera (e mi riuscirà) acciò si metta ogni cosa in silenzio. Volendo star sotto la protezione divina, conviene seguir li comandamenti di quella.

Ho ricevuto dal signor Castrino, insieme con quelle di V.S. delli 30 marzo, alquanti quinterni scritti di ordinazione de’ Gesuiti. Veggo ch’è stato sottratto quanto si è potuto. Non ho ancora ben compreso tutto il contenuto; ma, se ben scorgo, vi sarà qualche cosa dentro che mi servirà. Ne tengo obbligo al detto signore, ma maggiore a V.S., d’onde si spiega principalmente il beneficio.

Mi dice monsieur Assellineau, che V.S. desidera un delli ritratti del Vice-Deo. Farò ogni diligenza per pescarne uno, se sarà possibile. Pochi giorni sono, monsieur Castrino me ne ricercò uno, e feci motto per tutta questa città, nè mai ne trovai, salvo che un solo, quale era carissimo al padrone, e glielo levai per forza. Ho in speranza che uno quale s’è trattenuto in Roma li due anni prossimi, sia per portarne almeno una copia; il che se sarà, glielo leverò onninamente, per desiderio di servir V.S.

L’avviso della tregua seguita non ha alterato punto li pensieri di qui. Siamo certi che se li rispetti delli Spagnuoli ricercheranno che si muovano in Italia, il papa, quando ben molto lo procurasse, non sarebbe bastante a fermarli; ma se li rispetti loro ricercheranno quiete, il papa con tutta la sua potenza non basterà a farli muovere un passo. Sia-