Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/388

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328 lettere di fra paolo sarpi.

contro il libro del re. S’è detto che Bellarmino vi si adoperi; io però non lo credo. Se costì uscirà quella di che V.S. fa menzione, la riceverò in grazia. Le resto obbligato per il libro e per i due fogli, li quali hanno ben pigliato la midolla in quella materia. Veramente la ricerca che si fa costì dei libri insolita, mostra lo sforzo della lucerna che si vuole estinguere.

Io mi sono maravigliato assai della Thèse, perchè credevo che solo in Italia si bestemmiasse; ma veggo che tutto il mondo è paese. Il nome di Harlay m’ha messo gran curiosità di sapere se l’autore è della casa del Presidente.

Le cose di Cleves daranno da parlar assai questo verno; ma vi è buona speranza che a primavera tutto si metterà in silenzio. La nuova dell’interdetto di Svezia non è vera; ma in cambio di queste, è ben vero che li Spagnuoli hanno trasportato in Africa 100 mila Mori, e forse più.1 Medicina salutare per quel paese, se non supera le forze dell’infermo; come si può credere che non sia, poichè sono valenti politici.

Domenica resi quella di V.S. a monsieur Assellineau; al quale anco, circa il mezzo di settembre, resi quella lettera di 25 agosto, dove era il Commentario sopra Marziale; il quale io vidi, perchè era sciolto dalla lettera. Credo che V.S. averà


  1. Era questo come un saggio anticipato della tanto famosa cacciata dei Mori dalle Spagne, fatta dalla sapienza medicatrice di Filippo III e de’ suoi ministri, con decreto dei 9 dicembre 1609, e che spopolò quella penisola di più che 900,000 abitanti. Il Sarpi mostrava già di credere pernicioso un tale rimedio, anche ristretto nella proporzione di una semplice nona parte.