Pagina:Sarpi - Lettere, vol.1, Barbèra, 1863.djvu/97

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lettere di fra paolo sarpi. 37

si muove. Tra ambe le parti passano simulati uffici, ma alle volte prorompono indizi di profondo sdegno.

Il pontefice è mosso da un desiderio immenso di quiete, così per naturale inclinazione e per memoria de’ travagli passati, come per quello che gli è suggerito dalli fratelli e parenti, e insieme da qualche altro pensiero somministrato dalli uffici de’ padri Gesuiti e degli altri inquieti della corte. Alcune volte occorrono cause di nuove controversie, ma sino al presente presto e facilmente si sopiscono.

A me conviene star molto avvertito, non solo a non far novità alcuna, ma ancora non dar minima ombra; sì che mi è necessario avvertir bene come procedo; il che è causa d’andar ritenuto in quel pericolo di che monsignor l’Eschassier mi scrive. Dell’opera intermessa da monsignor Casaubono, non ho sentito dispiacere, ma l’attribuisco a l’istesse cause, per la violenza delle quali ogni cosa va in sinistro.

Il signor presidente di Thou1 corre la fortuna solita d’incontrare a tutti li scrittori. Nel suo secolo nissun debbe scrivere pensando d’aver lode o ringraziamento dalla sua età: si scrive per la posterità, alla quale riguardando, egli si può consolare dell’ingratitudine che li viene usata. Il mio commentario o raccolta di memorie è ridotto a buon stato; ma conviene che io guardi prima che lasciarlo uscir da me a delle cose di sopra accennate: e di questo parlerò con monsignor di Fresnes2 innanzi la sua partita, che sarà presto. Delli discorsi manda-


  1. Il celebre presidente ed istorico Giacomo Augusto de Thou.
  2. Così chiamavasi l’ambasciatore del re di Francia presso la Repubblica di Venezia.