Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/11

Da Wikisource.

lettere di fra paolo sarpi. 3

gnor Giambattista Borghese,1 fratello del papa; e certo ch’egli era il timone del pontificato, ond’è necessario che qualche governo si muti. Staremo a vedere quello che sarà. Io prego Dio che doni ogni felicità a V.E.

Venezia, li 5 gennaio 1861.




CXX. — Al signor de l’Isle Groslot.2


Io non sento maggior piacere, quanto nutrendo l’amicizia contratta con V.S. con quelli ufficii che alla giornata posso. Mi dispiace non valer in cosa che possi essere di suo servizio, ma solo in questa comunicazione di lettere, la quale è solamente a mio favore: così dico bene con verità, che io non posso aver maggior gusto che leggendo le sue, dove veggo quella libertà e ingenuità che in questi tempi non si trova facilmente.

Le cose passano male così qui, come costì; e sempre sono passate così, quando la meretrice usa le lusinghe, come ha fatto già quattordici anni costì,3 e qui già pochi mesi: va bene solo per quelli con quali viene alle violenze. Bisogna sperar adesso meno che mai: chi osserva le cose presenti e le passate, non potrebbe credere che fosse la medesima. Questo addormenta li poco prudenti, che sono la maggior parte.


  1. Vedi la Lettera seguente.
  2. Dalla raccolta di Ginevra, pag. 214.
  3. Cioè, dal tempo (1595) nel quale Enrico IV erasi riconciliato con Roma.