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lettere di fra paolo sarpi. 175


Quanto alle Costituzioni, quelle che io ho, hanno dieci parti. La prima intitolata: Literæ apostolicæ, quibus institutio, confirmatio et varia privilegia Societatis Iesu continentur; Romæ, in Collegio Societatis Iesu 1556, cum facultate superiorum. L’altra parte è intitolata: Constitutiones Societatis Iesu, cum earum declarationibus; Romæ 1570, apud Victorium Ælianum, cum facultate superiorum. Sappia nondimeno V.S., che quel Vittorio stampatore del loro collegio, era uno dei loro coadiutori materiali, come chiamano. Intendo che ad ogni congregazione stampano i decreti, e li mettono insieme; ma questo nel collegio, sì che non occorre pensare di averne da’ stampatori.

Non fa bisogno ch’io le dica, il tutto esser in lingua latina, essendo questo noto. E poichè siamo a dir delle congregazioni generali, dopo l’ultima celebrata in Roma, passò il provinciale di Germania per via di Grisoni, non avendo potuto avere salvo condotto per questo Stato; e in un luogo, interrogato di quello che avevano deliberato, rispose che gli effetti delle gran congiunzioni celesti non si veggono se non dopo molti anni. Adunque, uno potè essere la successione di Luigi XIII alla corona di Francia.

La considerazione che V.S. fa di guadagnarne alcuno, non è effettuabile, perchè non participano la cabala se non a ben provati e passati per tutti i generi di cimenti; nè quelli che sono iniziati possono pensar di ritirarsi, avendo la congregazione un tal dono, mediante la buona regola di governo, che se un tale iniziato parte, muore immediate.

Se lo stile di cotesta corte di Parlamento concede che si possa fare una domanda tale quale è