Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/444

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436 lettere di fra paolo sarpi.

dova mostrano il giuoco delle umane vicende, che muove i buoni a star lontani dai moltiformi intrighi cortigianeschi.

Desidero vivamente ch’Ella saluti a mio nome il signor Pietro Puteano,1 il quale conosciuto di fresco, tengo assai in pregio, per essergli stato dal signor de Thou commessa la cura della biblioteca e della edizione storica.

Del resto, prego il Signore che cumuli sempre i suoi favori sulla egregia S.V., e mi abiliti ad esserle buon servitore. E le bacio le mani.

Venezia, 4 luglio 1617.




CCLV. — Al signor De l’Isle Groslot.2


Nelli molti mesi passati, che io non ho avuto nuova alcuna di V.S., sono vissuto in molta sollecitudine che non succedesse cosa contraria alla sanità e prosperità sua. Per le quali ho fatto continua insistenza con le preghiere appresso la Maestà divina, e con intenso desiderio di aver un giorno buon avviso dello stato della persona e delle cose sue. Mi ha, poi, levato gran parte della gelosia una lettera dell’illustrissimo ambasciator Gussoni, dove m’avvisa Lei trovarsi in Parigi, se bene mi fa una dispiacevole aggiunta, dicendomi che sia inchiodata dalla podagra. Io voglio sperare che cotesta indisposizione


  1. Pietro Dupuy, amico ed anche parente del De Thou, che pubblicò diffatti le sue celebri Istorie tra il 1620 e 1626, e scrisse ancora Memorie ed istruzioni per giustificare l’innocenza di monsignor Francesco Augusto de Thou.
  2. Pubblicata nella raccolta di Ginevra, pag. 571.