Pagina:Sarpi - Lettere, vol.2, Barbèra, 1863.djvu/61

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lettere di fra paolo sarpi. 53

stato il re di Francia con li continui officii, che si stasse bene col papa; con che ha dato fomento a’ papisti e impedimento ai buoni:1 per il che questi l’odiano, e quelli per interesse li sono contrarii; essendo una stessa cosa Roma e Spagna: e s’egli non intende questo, non maneggerà mai bene il negozio d’Italia. Volendo intelligenza con la Repubblica, due cose è necessario servare: una, mostrar di voler soci, non dependenti; l’altra, acquistar li buoni e malcontenti e politici, che tutti sono contrari a’ papisti.

È incredibile quanto grande sia stato il male fatto con quella lettera. Se sarà guerra in Italia, va bene per la religione: e questo Roma teme; l’Inquisizione cesserà e l’Evangelio avrà corso.

Io ho scritto a V.S. con qualche confusione, stretto da angustia di tempo e occupato in certo negozio. Mi resta dirli solamente quello ch’appartiene alle Memorie di monsieur di Thou, che sono perfette, e giungono a ducento fogli.2 Ma perchè adesso i papisti superano, padre Paolo dubita, perchè indubitatamente si conoscerebbe non venir da altri, per li molti particolari e segreti. Padre Paolo desidererebbe truovar temperamento, che monsieur di Thou fosse sodisfatto, e egli senza pericolo. V.S. vi pensi e conferisca con monsieur di Thou, qual non vorrei deluso nella sua espettazione. 3 Il Padre sa che li


  1. Esempio e criterio utile (chi volesse profittarne!) ancora pei tempi nostri. E così può dirsi di tutto questo paragrafo; dove sono, soprattutto, da notare quelle parole: “Soci, non dependenti.„
  2. Oltre alla famosa Storia, il De Thou scrisse ancora alcuni poemetti, e i Commentari o Memorie della sua Vita.
  3. Confessiamo di avere aggiunte, per servire al senso, queste parole: “deluso nella sua espettazione.„