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LETTERE
DI
FRA PAOLO SARPI.
CXIX. — All’ambasciatore Antonio Foscarini.1
Intorno alle cose del mondo, io credeva già che le cose di Cleves dovessero passar in parole; ma le veggo già uscir affatto a’ fatti: in che se procederanno innanzi, non è possibile che non tirino seco tutta la Germania. I principi della lega di Halla dovevano ridursi; ma poco possono fare senza l’aiuto delle città, le quali solamente hanno denari; e si dice che tutti siano così poco sapute delle cose del mondo, che non si può persuader loro che la lor gente possa esser sturbata: mancamento universale delle repubbliche.2
V.E. m’ha fatto restar attonito, dicendomi che Cottone faccia un’opera di medio temperamento per
- ↑ Tra le pubblicate dal Bianchi-Giovini, pag. 201.
- ↑ Peccato che il buon Frate non sapesse vestire di più efficaci parole i bei corollari ch’egli avea tratti da’ suoi studi intorno alla politica!
Sarpi. — II. | 1 |