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SATIRA IV.



E a maneggiar tu imprendi la repubblica?
     (Che sì ragioni il grave Sofo imagina,
     Cui diro di cicuta beveraggio
     Spense). E in cui fidi? Il mostra, o del gran Pericle
     5Pupillo. Oh sì davvero; in te fu celere,
     Più che il pelo, l’ingegno ed il giudizio,
     E sai che dire, e che tacer. Se fervida
     Bile a tumulto la canaglia stimola,
     Tu dunque speri l’acquetar coll’arbitra
     10Maestà della mano? E che dir poscia?
     Questo, o Quiriti, ingiusto parmi, e pessimo
     Quello; meglio quest’altro: chè d’ancipite
     Libra tu sai ne’ gusci il giusto appendere,
     Sai la retta avvisar quando l’interseca
     15La curva, o falla con piè torto il regolo;
     E puoi del negro theta il vizio imprimere.
     Perchè dunque anzi tempo, e indarno lucido
     Sol nella buccia all’adulante popolo
     Lisci la coda adulator perpetuo,
     20Quando merti sorbir le prette Anticire?