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IV.


DE RUINA ECCLESIAE.


1475 circa.


Vergene1 casta, ben che indegno figlio,
     Pur son di membri de l’eterno Sposo:
     Però mi duol asai che l’amoroso
     Antiquo2 tempo, e il dolce suo periglio3
     Or mai sia perso; e non par più consiglio
     Che ristorar il possa, on forsi ardisca:
     L’ardente voce4 prisca
     Più non cognosce i Greci nè’ Romani;
     El lume de’ primi ani5
     È ritornato in ciel cum la regina6,
     Et a noi, lasso me, più non se inchina.

  1. Parla a la Chiesa vergene, perchè non fu mai in lei corrutta la fede.
  2. El tempo del fervore di Santi passati.
  3. Quando erano perseguitati li Santi, et allegramente andavano al martirio.
  4. Di predicatori passati.
  5. * L’autografo, anni.
  6. Con la Chiesia triunfante.