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bri Medici per qualunque titolo non necessari alla Biblioteca dell’Istituto, come a’ numeri XVIII. e XIX. ivi. = Parimenti al Signor Dott. Francesco del fu Sig. Francesco Galli Bibiena lascio tutti i libri Medici, che si trovano nella mia piccola libreria, nessuno eccettuato, salvo quelli, che fossero stati prescelti per l’Instituto; e oltre a questi le memorie intorno gl’insetti del Sig. di Reaumur, quando però non fossero compresi nella predetta scelta. XIX. E perchè il medesimo Sig. Dott. Francesco si è guadagnata la mia gratitudine col sollevarmi nelle mie letterarie fatiche, però voglio, che tutti i miei Consulti, che pure sono per la maggior parte scritti di sua mano, restino in pieno suo possesso, e con essi pure quanti altri miei manuscritti, ricordi, annotazioni, e carte: pregandolo, anzi positivamente incaricandolo a tenerli ad uso proprio, e per un tal qual ricordo di me, sicchè non veggano quella luce, a cui non meritano di comparire. A Lui parimente lascio tutte quante le lettere scrittemi da’ miei Corrispondenti, e le rispettive risposte mie. Dalla diligenza, e gentilezza del predetto Sig. Bibiena, che più d’ogni altro ha goduta l’assidua conversazione, e l’intima confidenza del Sig. Beccari, ha l’Oratore ricavate molte, ed insigni notizie di esso, e ne ha poi fatto uso nella Orazione, e nelle presenti Note.
(25) Ancorchè la cosa sia pubblica e notoria; ad ogni modo merita di essere in questo luogo riferita la testimonianza del Sig. Bibiena, il quale quanto al numero de’ Discepoli del Sig. Beccari afferma, che computandone tra Cittadini e Forestieri ragguagliatamentente dieci, o undici l’anno, arrivano quasi a seicento; e calcolandovi anche quelli, i quali andavano ad udirlo sulle Scuole, e all’Istituto, passano i mille.
(26) Così attesta il Signor Bibiena; ed aggiugne di essere stato egli stesso compagno di tai discepoli.
(27) Sarebbe per altro desiderabile, se non anzi dicevole, e giusto, che chiunque ha saputo profittare fino a tal segno della dottrina del Sig. Beccari, si fosse appagato di quella lode, che gli veniva dalla propria diligenza, lasciando, con ingenua dichiarazione, al Maestro la gloria dell’invenzione.
(28) Dopo S. Giovanni Battista soleva il Sig. Beccari cominciare la Scuola degli Aforismi per istruzione, ed esercizio di quelli, che voleano prendere la Laurea Dottorale; ove è notabile, che sebbene queste lezioni tante volte replicate lo annojassero, facea nondimeno forza a se stesso, non lasciando di ripetere, e di spiegare tutto ciò, che credea necessario a profitto de’ Candidati.
(29) Somma parimente fu l’assistenza del Sig. Beccari a que’ Discepoli, i quali o sulle pubbliche Scuole, o altrove sostennero Filosofiche, o Mediche Conclusioni.
(30) Secondo le osservazioni fatte dal Sig. Bibiena, sono circa 25 le Tesi, o più tosto i Trattati esposti dal Sig. Beccari nelle pubbliche disputazioni de’ suoi Scolari. Sarebbe in vero utilissima la raccolta,
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