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Inlendiamoci ben così la mira,
Colui, che per amor patir non osa,
Ella non altro fuor che ’l ver sospira,
Detesta il falso e la menzogna esosa;
Gli amanti, che ammirar la sua bellezza
Vogliono da lontan, non cura e sprezza.
Se la sua man nella lor man tremante
Oggi per cortesia stringer concede,
Lor mette un tal prurito e sì bruciante,
Che chi mai nol provò, no, non ci crede.
Punge, donnette, punge.... e che? voi altre
Non pungete in amor, donnette scaltre?
Il bacio in fronte è pien di castitate,
Bacio d’amore è ’l bacio in sulla bocca,
E segnal sulle guancie è d’amistate,
Nunzio d’amor se sulla man si scocca.
Nelle labbra ella bacia ognor coloro,
Che san dell’amor suo far gran tesoro.
E quegli amanti, che per lei soffriro
Ama, protegge e in lor soccorso vola.
Ma acconciamente qui dirvi non miro
Con che affetto li guida e li consola;
Quanto li ajuta nel periglio, e quanto
Vigorosi li rende a sè d’accanto.
D’ogni più vivo amor quest’è la degna
Donna, e l’affetto è sacrosanto e puro;
Chi cerca il vero a lei presto ne vegna;
Il cammin, ch’ella accenna è ’l più sicuro;
Errar mai non si può s’ell’è con noi;
Fare all’amor con lei vo’ d’oggi in poi.
Con lei, che splende di beltà celeste,
Che ci ammalia col guardo e col sorriso
E con la voce e le bell’opre oneste,
Con lei, che dentro al cor ci ha un paradiso,
Oh! lasciatemi amar, solo con lei
Sin d’oggi in poi fare all’amor vorrei.