Pagina:Schiaparelli - Le stelle cadenti.djvu/22

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18 fenomeni principali

connetteva a queste apparizioni era grande, poichè, secondo la tradizione degli oracoli sibillini, conservata nel cristianesimo, la caduta delle stelle dal cielo dovea precedere la fine del mondo. Nell’inverno dal 762 al 763, l’anno ventesimo terzo del regno di Costantino Copronimo, imperatore Greco d’Oriente, il Mar Nero si gelò quasi tutto, e il Bosforo fu intieramente occupato dai ghiacci. «Nel marzo consecutivo,» dice uno storico di Bisanzio, «apparvero nel cielo cadere le stelle, e tutti quelli che le videro credettero giunta la consumazione dei secoli». E simile riflessione si trova in un altro cronista che parla del medesimo avvenimento. La pioggia delle stelle filanti era inoltre riguardata al pari delle comete come un segno dell’ira celeste. Leggesi nella cronaca di Romualdo Salernitano: «Nell’anno 902 fu presa dai Saraceni la città di Taormina.... In quel medesimo anno furono vedute fiammelle scorrere per l’aria simili a stelle: e nella medesima notte il re dell’Africa (cioè il capitano de’ Saraceni) stando ad assediare Cosenza città della Calabria, morì per giudizio di Dio».

Le piogge di stelle filanti sogliono esser visibili sopra un vastissimo tratto di paese. Così la gran pioggia del 1866 fu osservata simultaneamente in Europa e nell’India, e al Capo di Buona Speranza: