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presso i greci 139

la Luna, i pianeti sembrano muoversi di moto irregolare? Perché supponendo la loro circolazione farsi secondo gli eccentrici, oppure secondo gli epicicli, è possibile salvare l’anomalia apparente dei loro movimenti. Inoltre sarà necessario discutere secondo quante e quali maniere sia possibile rappresentare i fenomeni; affinché la teoria degli astri erranti si accordi bene a quella dottrina delle cause, che corrisponde al sistema adottato».

Ecco qui di nuovo contrapposte le ipotesi degli eccentrici n degli epicicli, come ambedue capaci di spiegare l’anomalia apparente degli astri erranti. Soltanto qui, oltre che dei cinque pianeti, si parla anche del Sole e della Luna. Al tempo infatti, In cui Gemino scriveva, Ipparco aveva già provato, che anche pel moto del Sole e della Luna era possibile servirsi tanto d’un eccentrico, quanto d’un epiciclo. Notevole inoltre sembra l’affermazione: essere necessario discutere tutte le forme d’ipotesi, le quali valgono a rappresentare i medesimi fenomeni; affinchè il fisico, che ne indaga le cause, possa eleggere quella, che meglio corrisponde alla realtà dei fatti.

24. Adrasto Afrodisiense. — Questo filosofo peripatetico, il quale sembra fosse abbastanza bene informato delle matematiche, ci tramandò sulla storia dell’astronomia molte preziose notizie, contenute nei lunghi estratti che ne ha fatto Teone Smirneo, intessendo con essi quasi per intiero il suo compendio di astronomia. Non è conosciuta con precisione l’epoca in cui visse; sembra che fosse anteriore d’alquanto a Tolomeo, e con mia certa verosimiglianza si può collocarlo al principio del secondo secolo di Cristo. L’insieme delle sue notizie astronomiche appartiene però ad un’epoca più antica; e rappresenta ad un dipresso le nozioni che prevalevano fra i matematici greci immediatamente anteriori ad Ipparco. Questo astronomo egli nomina più volte, ma sembra che ne abbia conosciuto soltanto alcuni lavori; e forse anzi le notizie ch’egli ne ebbe, furono di seconda mano. Fra le altre cose egli sembra aver affatto ignorato la capitale scoperta della precessione degli equinozzi.

La trattazione piuttosto copiosa che Teone da lui riporta circa la teoria dei movimenti planetari, è fatta principalmente secondo l’ipotesi degli epicicli, non omettendo però una frequente, sebbene per lo più assai superficiale, comparazione con quella degli eccentri. La teoria del moto solare anzi è copio-