Pagina:Schiaparelli - Scritti sulla storia della astronomia antica, II, 1926.djvu/222

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considerazioni 211

chiare ...Martis sidus igne ardens (Hist. Nat. II, 8) e poco più sotto ...suus cuique color est, Saturno candidus, Iovi clarus, Marti igneus etc. Nei sei libri dell’opera attribuita a Manetone col nome di Apotelesmatica c’è addirittura una valanga di epiteti riferentisi al colore di Marte; oltre al solito πυρόεις, troviamo πυριλαμπής (IV, 112), αἰθαλόεις (IV, 319), πυριμάρμαρος (IV, 391), πυροβόλος (IV, 437), πυρφόρος (VI, 692). Tolomeo poi nel Tetrabiblo (libro I) definisce il colore di Marte colla parola πυρώδης e in un altro luogo (libro II) applica al pianeta lo stesso epiteto ὑπόκιῤῥος che suole usare per le stelle rosseggianti tanto nell’Almagesto che nel Tetrabiblo; seguito in ciò da Vestio Valente nella sua Antologia astrologica1 e da molti altri.

VI. CONCLUSIONI.

1. La qualificazione ὑπόκιῤῥος applicata a Sirio negli Almagesti Greci non è confermata dagli Almagesti di tradizione arabica finora esaminati, ed è indirettamente smentita da quanto Tolomeo stesso scrive sui colori di alcune stelle nel Tetrabiblo. L’ipotesi di Schjellerup, secondo cui quel vocabolo in uno degli originari manoscritti sarebbe stato arbitrariamente surrogato alla vera dizione καὶ σείριος, acquista una certa probabilità.

2. Ai passi dei traduttori e parafrasti latini d’Arato, che furono allegati come documenti nella presente questione, non si può dare la più piccola importanza.

3. Si può considerare come certo, che originariamente i presso i Romani Canicula indicasse la stella principale del Cane minore, cioè Procione; e che l’applicazione fatta più tardi di questo nome a Sirio, sia derivata da una confusione tra i due Cani celesti, il cui levare eliaco quasi coincideva colla stessa epoca del calendario, e si supponeva seguito da identici effetti sul clima, e sulla vita animale e vegetale.

4. L’epiteto di rubra applicato da Orazio alla Canicula (che per lui è probabilmente Procione e non Sirio) ha relazione colla cagnetta rossa che si usava sacrificare nelle Robigalia;

  1. Vesto Valentis Antiochei ex primo libro Floridorum. De natura planetarum, nella collezione di Gioachino Camerario intitolata Astrologica; Norimbergae, 1532.