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di eudosso, di callippo e di aristotele 13

già discepolo dello stesso Platone, ed acquistò grande fama non meno nella geometria che nell’astronomia. Egli era andato di poi a studiare in Egitto, secondo l’uso di molti savi di quell’epoca, e munito di lettere commendatizie d’Agesilao spartano per il re d’Egitto Nectanebo1, aveva ottenuto la facoltà d’iniziarsi ai segreti del sapere egiziano, nei quali gli fu assegnato a maestro Conufi, sacerdote d’Eliopoli. Ivi, se crediamo a Seneca, egli apprese a conoscere i movimenti dei pianeti, di cui portò in Grecia notizie più complete di quelle che si avessero prima2. Ciò significa, come giustamente osserva Ideler nella sua citata memoria, che Eudosso apprese in Eliopoli i periodi delle rivoluzioni planetarie, e forse le durate, le ampiezze e le diverse fasi delle loro stazioni e retrogradazioni, come ai sacerdoti egiziani risultavano dall’osservazione immediata. Nulla dà nell’antico Egitto il minimo indizio di speculazioni geometriche profonde, quali si richiedono per una vera teoria dei moti planetari3.

Ma la qualità di geometra, che noi non siamo ancora autorizzati a concedere agli egiziani, Eudosso la possedeva in alto grado, siccome consta da molte ed autorevoli testimonianze4. Si racconta che Platone, consultato da quei di Delo perchè li aiutasse nel problema loro proposto dall’oracolo, di duplicare l’altare in volume, conservandogli la forma cubica

  1. Non è certo se si tratti del primo o del secondo dei re egiziani di questo nome. Boeckh (Ueber die vierjährige Sonnenkreise der Alten, pp. 136-142) sta per il primo, e mette il viaggio di Eudosso in Egitto nel secondo o nel terzo anno della centesima olimpiade (379 o 378 av. Cristo). Ideler propende per il secondo (Ueber Eudoxus, pp. 194-195), il quale regnò fra gli anni 362 e 354.
  2. Eudoxus primus ab Aegypto hos motus in Graeciam transtulit. Seneca, Quœst. Nat. VII, 3.
  3. Il solo fatto che sembra contraddire quest’asserzione è un’allusione al moto della Terra, trovata dal signor Chabas in un antico papiro egiziano, nel quale si dice ad un personaggio potente, che la Terra naviga secondo la sua volontà. Il papiro avrebbe, secondo Chabas, forse 4000 anni d’antichità; le parole sopra citate sono poste in bocca ad una persona contemporanea d’un re Neb-ka-ra, che si suppone anteriore alla costruzione delle grandi piramidi! Sarà forse prudente attendere, su tale spinosa questione, il risultamento di ulteriori dilucidazioni. Vedi Chabas, Sur un texte égyptien relatif au mouvement de la Terre, nella Zeitschrift für aegyptische Sprache und Alterthumskunde. Dicembre, 1864.
  4. Sono raccolte da Ideler, nella sua Memoria intorno ad Eudosso. V. Memorie dell’Acc. di Berlino, anno 1828, pp. 203-212.