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246 sui parapegmi o calendari

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Il Calendario d’Esiodo si distingue dagli altri posteriori dei Greci per questo, che non contiene pronostici di sorta alcuna. Il poeta nota semplicemente il carattere meteorologico di certi periodi dell’anno. Ben diverso sotto questo riguardo è il registro mensile dei giorni lunari, che forma l’ultima parte dell’opera, e che da alcuno anche si è voluto attribuire ad un altro autore. Esso è una specie di classificazione dei giorni della Luna in propizi e sfavorevoli, sia in modo assoluto, sia sotto speciali riguardi; e contiene l’indicazione dei giorni in cui di preferenza si debbono fare certe operazioni ed evitare certe altre. Tutto è fondato su idee superstiziose, come i giorni fasti e nefasti del Calendario Romano. Tuttavia è da notare, che neppure in questo calendario mensile d’Esiodo non si vede la minima traccia di pronostici del tempo secondo lo stato della Luna, che rassomiglino a quanto si trova in Arato ed in Virgilio.