Pagina:Schiaparelli - Scritti sulla storia della astronomia antica, II, 1926.djvu/374

Da Wikisource.

del prof. m. cantor 365

colo, sia con disegno. Del resto, anche per la similitudine nelle 3 dimensioni il calcolo degli Indiani del VII secolo avrebbe bastato, poichè Brahmagupta sapeva benissimo estrarre la radice cuba1. Si potrebbe dunque proporre la questione, se gl’Indiani abbiano considerato il caso di tre dimensioni; ma alla sua decisione mancano i documenti. Vediamo dunque come nei Çulvasûtras si pratica l’estrazione della radice quadrata secondo l’uno e l’altro dei metodi qui or ora accennati.

Per la duplicazione aritmetica delle figure danno Baudhayana ed Apastamba2 il valore approssimativo

Thibaut ha cercato d’indovinare il calcolo che ha dato origine a questo risultamento. Egli immagina, che gl’Indiani avessero formata una tavola dei doppi quadrati dei numeri naturali, per esempio da 1 fino a 20, scrivendo accanto a ciascuno quel quadrato perfetto che più gli si avvicina in valore, come appare dalla seguente tavola:

2 × 12 = 2            4 = 22
2 × 22 = 8            9 = 32
2 × 32 = 18            16 = 42
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2 × 82 = 18            121 = 112
2 × 92 = 162            169 = 132
2 × 102 = 200            196 = 142
2 × 112 = 242            256 = 162
2 × 122 = 288            289 = 172
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2 × 202 = 800            786 = 282

Da questa lista si riconosceva subito, che prossimamente era 2 × 122 = 172, onde . Questo valore però era alquanto in eccesso, perchè il quadrato fatto su 17 unità di lunghezza contiene 289 unità di area, invece

  1. Colebrooke,pp. 279-280.
  2. Thibaut, pp. 13-15.