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le teorie sulla immunità 61


trovò, che le lucertole e le tartarughe sono insensibili all’azione della tossina tetanica. Si possono iniettare in questi animali grandi quantità di tossine, senza che compaiano segni di avvelenamento, e tuttavia nel sangue loro rimane la tossina intatta, tanto è vero che, anche dopo qualche mese, si può con questo sangue uccidere topi e cavie. Dunque i protoplasmi cellulari delle lucertole e delle tartarughe non son capaci nè di fissare, nè di trasformare, nè di neutralizzare con antitossine la tossina tetanica.

L’Ehrlich spiega questo fatto ammettendo che manchino nelle cellule delle lucertole e delle tartarughe i ricettori specifici per la tossina tetanica, e perciò parla di immunità da mancanza di ricettori.

Possiamo però interpretare tali fenomeni come dipendenti dal fatto che il coefficiente d’assorbimento del protoplasma di fronte alla tossina è assai minore che il coefficiente di soluzione delle tossine nei liquidi dell’organismo, in modo che la tossina resta in soluzione in questi liquidi, come, per es., il citoplasma delle cellule di un tessuto qualsiasi non assorbe i colori basici di anilina sciolti nell’alcool, ma lascia questi inalterati nel solvente.

2.° I protoplasmi di un animale, congenitamente sensibile, dopo un adatto trattamento dell’animale stesso, diventano incapaci di fissare ulteriori quantità di tossina.

Questa specie di immunità si chiama immunità istogena acquisita e, secondo l’Ehrlich, si può spiegare o con la scomparsa dei ricettori durante il trattamento vaccinale, o perchè i ricettori esistenti vengono saturati con derivati delle tossine dei quali il gruppo aptoforo è intatto ed il gruppo tossoforo è alterato (tossoidi).

3.° I protoplasmi di un animale sono capaci di fissare la tossina, ma non ne subiscono l’azione deleteria. Anche questa immunità istogena è congenita, ed un bell’esempio di essa ci è stato fornito dal Metschnikoff.

Il caimano (alligator mississipiensis) è, come, la tartaruga, insensibile alla tossina tetanica e può sopportare, senza mostrare fenomeni morbosi, grandi dosi di questa sostanza. Ma dal sangue di questo scompare ben presto la tossina; il sangue non è più tossico per i topi ed esercita anzi un’azione antitossica, il che ci dimostra che la tossina non è stata distrutta, ma fissata dalle cellule del caimano, poichè è certo