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148 ottica fotografica

» quando si illumina la negativa slessa colla luce del cielo che » si fa servire per fondo. L’uso di un riflettore per inviare la » luce del cielo a traverso di una negativa sarebbe svanlag» gioso, e si deve evitare quando è possibile. Infatti sia AB la » negativa a copiare, FG la lente dell’oggettivo e P un punto » trasparente della negativa.

Fig. 44.

» I raggi che vengono dallo spazio del cielo fg passano pel » punto trasparente /’, e formano un pennello divergente da P, » che copre la lente FG ed ha il suo foco coniugato sul pa» rafuoco in p.

» Se invece di usare il cielo per fondo si pone un riflettore » piano, o curvo, in modo da riflettere nella negativa la luce » del cielo, non vi sarà alcun vantaggio, ma piuttosto una perii dita di luce per la riflessione. Suppongasi CD essere un ri» (lettore curvo; allora il pennello che parte da P, invece di es» sere prodotto da raggi, che vengono dallo spazio del cielo fg, » è prodotto dai raggi del cielo tra m ed n, e vi è solo una n perdita di luce per la riflessione. Se il riflettore fosse parali bolico, e sopra di esso cadessero solo raggi paralleli, il pennello a che parte da P sarebbe ridotto ad un singolo raggio, e non a si produrrebbe una immagine ottica della negativa. Se il rin flellore CD è concavo, lo spazio nm è più stretto che fg-, se n è piano, è egualmente ad fu, e se è convesso è maggiore di n fg. Da ciò nasce, che quando non si può fare a meno di a usare un riflettore, per causa della località in cui si opera, » non si dovrà far uso di un riflettore concavo, ma piuttosto di a un riflettore convesso».